martedì 30 ottobre 2007

1e 2 novembre: O Beati o Benedetti

O ci meritiamo l’appellativo di “beati” facendoci poveri, o ci conquistiamo sul campo quello di “benedetti”, amando e servendo i poveri. ( don Tonino Bello)
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è forte il richiamo che il prossimo 1 e 2 novembre ci verrà dalla liturgia: Noi siamo fatti per essere felici. La gioia è la nostra vocazione! O ci impegniamo a rientrare nella schiera dei beati (felici) o dovremo sforzarci di appartenere a quella dei benedetti (di cui si dice bene).
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giorno 1/11 ascolteremo il vangelo delle beatitudini, quel vangelo che scardina gli equilibri della nostra vita per farci intraprendere un cammino di radicale conversione; il messaggio delle beatitudini apre a una mentalità nuova quella che rifiuta ciò che il mondo assolutizza per tendere con tutto noi stessi alla genuinità della vita vera;
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la mentalità nuova allora ci spingerà se non siamo poveri (e poveri non sono solo chi è privo dei beni materiali) a essere solidali con loro;
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giorno 2/11 ci sarà riproposta la pagina del giudizio universale: il Padre, alla fine dei tempi restituirà a ciascuno di noi secondo quanto abbiamo seminato nella vita. Benedetti coloro che avranno saputo prendersi cura, patire insieme (com-patire) ai poveri e ai sofferenti della terra; l'amore e la carità (e non il semplice altruismo) saranno la carta d'ingresso a vivere la pienezza della vita che è la vita eterna.
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I poveri a cui di diritto appartiene il regno dei cieli sono anche coloro che permetteranno a noi di entrare in quel regno.
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e allora coraggio impegniamoci a essere riconosciuti come bendetti dal nostro tenero Padre celeste a presto

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