lunedì 28 aprile 2008

Novità sul blog

Da oggi ho aggiunto sul mio blog la possibilità di guardare alcuni video creati in occasione dell'apertura della causa di beatificazione di don Tonino Bello, per conoscere meglio questo santo vescovo.
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Pace & bene e buona navigazione

l'alpinista

ecco una bella storia sulla fiducia in Dio, gustatela con calma e fino alla fine, buon inizio di settimana:
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Si racconta che un alpinista, dopo lunghi anni di preparazione, decise di realizzare il suo sogno e di scalare una montagna molto alta. Volendo tutta la gloria per sé, decise di andarci da solo. Le ore passarono in fretta e l’oscurità lo sorprese. Non avendo il necessario per accamparsi, decise di proseguire la scalata.
Il buio gli impediva di vedere il proprio sentiero. Le nuvole nascondevano la luna e le stelle.
Aveva quasi raggiunto la vetta quando l’inevitabile capitò. Perse l’appoggio e cadde nel vuoto. Ebbe giusto il tempo di vedere delle macchie scure e si sentì inghiottito dall’abisso.
I principali avvenimenti della sua vita sfilarono altrettanto velocemente davanti ai suoi occhi.
Sentiva la morte avvicinarsi quando un violento colpo sembrò quasi squarciargli il ventre: aveva raggiunto la fine della corda di cui aveva fissato un’estremità nella roccia... e l’ancoraggio aveva fortunatamente resistito.
Riprese fiato e si rese conto di essere ancora lì, sospeso nel buio e nel silenzio assoluti.
Ormai disperato, urlò: DIO MIO, AIUTAMI !!!
Immediatamente, una voce grave e profonda penetrò il silenzio: CHE VUOI CHE FACCIA?
SALVAMI, MIO DIO !!!
CREDI VERAMENTE CHE IO POSSA SALVARTI? CERTAMENTE, SIGNORE!!!
SE E’ COSI’, TAGLIA LA CORDA CHE TI MANTIENE !!!
Ebbe un momento di esitazione, poi l’uomo si attaccò con maggiore disperazione alla corda.
Il gruppo di salvataggio racconta che l’indomani trovarono l’alpinista morto.Il freddo l’aveva invaso e tra le sue mani indurite egli teneva ancora, disperatamente, la corda.
A SOLI DUE METRI DAL SUOLO !!!

sabato 26 aprile 2008

Se mi amate osservate i miei comandamenti

Se mi amate osservate i miei comandamenti, è questo il richiamo forte che Cristo Risorto rivolge oggi, in questa VI domenica di Pasqua a noi.
E quali sono i comandamenti di Dio: Uno li riassume tutti: AMARE!
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Amare per essere amati
Amare per essere più felici
Amare per fare esperienza di Dio
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Amare, che significa avere passione per l'altro, la stessa che Dio ha per noi, una passione tanto forte che lo ha spinto a morire per noi.
Amare, che significa soffrire con lo persone a cui vuoi bene e che stanno soffrendo, significa gioire con chi è felice.
Amare, che significa aprire la tua vita a chi ti sta affianco, accorgersi di chi ha bisogno di te.
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AMARE, il verbo preferito di Dio
AMARE, il verbo che permetterà a Dio di abitare in noi
AMARE, il verbo che permetterà a Dio di fare grandi cose tramite noi.
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E dopo aver amato che fare? Ama ancora
Buona Domenica

domenica 20 aprile 2008

20 aprile 1993 muore don Tonino Bello

Oggi ricorre l'aniversario della morte di don Tonino Bello, vescovo santo morto il 20 aprile del 1993 di cui è stata aperta la causa di beatificazione l'8 dicembre del 2007.
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Questo santo, molto importante nella mia formazione al sacerdozio e nella mia vita spirituale ha la capacità di toccare il cuore degli uomini e di aiutarli a incontrare ed amare Gesù Cristo via, verita e vita per ogni uomo di ogni tempo.
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Ecco la sua riflessione sulla Chiesa e sul sacerdozio:
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Forse a qualcuno può sembrare un'espressione irriverente, e l'accostamento della stola col grembiule può suggerire il sospetto di un piccolo sacrilegio.
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Si, perché di solito la stola richiama l'armadio della sacrestia, dove con tutti gli altri paramenti sacri, profumata d'incenso, fa bella mostra di sé, con la sua seta ed i suoi colori, con i suoi simboli ed i suoi ricami. Non c'è novello sacerdote che non abbia in dono dalle buone suore del suo paese, per la prima messa solenne, una stola preziosa.
Il grembiule, invece, ben che vada, se non proprio gli accessori di un lavatoio, richiama la credenza della cucina, dove, intriso di intingoli e chiazzato di macchie, è sempre a portata di mano della buona massaia. Ordinariamente non è articolo da regalo: tanto meno da parte delle suore, per un giovane prete. Eppure è l'unico paramento sacerdotale registrato dal vangelo. Il quale vangelo, per la messa solenne celebrata da Gesù nella notte del Giovedì Santo, non parla né di casule, né di amitti, né di stole, né di piviali.
Parla solo di questo panno rozzo che il Maestro si cinse ai fianchi con un gesto squisitamente sacerdotale.
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Chi sa che non sia il caso di completare il guardaroba delle nostre sacrestie con l'aggiunta di un grembiule tra le dalmatiche di raso e le pianete di samice d'oro, tra i veli omerali di broccato e le stole a lamine d'argento!La cosa più importante, comunque, non è introdurre il "grembiule" nell'armadio dei paramenti sacri, ma comprendere che la stola ed il grembiule sono quasi il diritto ed il rovescio di un unico simbolo sacerdotale. Anzi, meglio ancora, sono come l'altezza e la larghezza di un unico panno di servizio: il servizio reso a Dio e quello offerto al prossimo. La stola senza il grembiule resterebbe semplicemente calligrafica. Il grembiule senza la stola sarebbe fatalmente sterile

giovedì 17 aprile 2008

Gesù via verso il bene

La bellezza salverà il mondo, questa massima che spesso sentiamo ripeterci mi sembra appropriata per vivere questi giorni del tempo di Pasqua mentre il nostro paese sta per ricominciare la sua attività amministrativa con un nuovo presidente del consiglio. A Girifalco, spetterà anche al nuovo sindaco far ricominciare la vita amministrativa fermatasi per il cambio di guardia durante la campagna elettorale.
A. Rosmini sussurrava all'amico A. Manzoni, morente, "ora difronte a Dio, adora, taci e godi", Egli solo è il bene per essenza, la Via, la Verità e la Vita che permettono all'uomo di realizzarsi in quanto uomo. Facendosi uomo Cristo non solo svela all'uomo il volto di Dio (il Padre che ama senza misura in egual modo ogni suo figlio) ma rivela all'uomo, attraverso la via dell'umiltà e della povertà, chi è l'uomo e qual'è la sua vocazione.
A Dio, bontà per essenza, unica via per poter realizzare il bene si arriva attraverso la via della bellezza. Ciò che è buono è bello;
Dobbiamo allora riscoprire la bellezza del volto di Dio che si riflette nel volto del fratello che Egli stesso ci ha messo al fianco, solo così saremo capaci di realizzare il bene che non può avere altra fonte se non Cristo Gesù.

mercoledì 16 aprile 2008

politica: la più alta forma di carità

In queste settimane che il blog è rimasto fermo ho vissuto 2 importanti esperienze:

Con la parrocchia di Curinga dove faccio i ministeri insieme ai miei amici Barbara e Michele sono stato a Padre Pio (la foto sotto è un assaggio di quei gironi).
Tornato da san Giovanni Rotondo sono stato a Isola Capo Rizzuto per un convegno di studi sul beato Antonio Rosmini, filosofo dell' 800 che tanto a da dire alla nostra società.

Ora quando le urne hanno dato all'Italia in 16° presidente del consiglio e a Girifalco il nuovo sindaco nella persona di Rocco Signorello, amico che tanto mi ha insegnato nella pro loco (come un grandissimo amico con cui condividiamo tanto è il candidato perdente Maurizio Siniscalco).

Mi permetto una riflessione partendo dall'affermazione di Paolo VI: "la politica è la più alta forma di carità"; diceva bene il papa del concilio!
La politica è una missione, è servizio, in cui occorre mettere da parte il proprio interesse personale, il proprio tona conto e mettersi a disposizione totale al servizio del bene comune.

Auguro ai nuovi eletti di essere servi della comunità che sono chiamati ad amministrare, gli auguro di non prendere sonno la notte e svegliarsi presto al mattino pensando al bene dei cittadini e quindi allo sviluppo dell'intera comunità.