mercoledì 27 gennaio 2010
giorno della memoria: sfida alla fraternità
venerdì 22 gennaio 2010
Fra le braccia di un Papà speciale
Un papà speciale come Dio non ci abbandona mai, imapariamo ad abbandonarci fra le sue braccia e lasciamogli fare in noi cose grandi. Quando soffriamo, ci rimane accanto apriamogli il cuore e avvertiremo la Sua presenza che ci consola!
Ho sognato che camminavo
in riva al mare con il mio Signore
e rivedevo sullo schermo del cielo
tutti i giorni della mia vita passata.
E per ogni giorno trascorso
apparivano sulla sabbia due orme,
le mie e quelle del Signore.
Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma,
proprio nei giorni
più difficili della mia vita.
Allora ho detto: «Signore
io ho scelto di vivere con te
e tu mi avevi promesso
che saresti stato sempre con me.
Perché mi hai lasciato solo
proprio nei momenti più difficili?».
E Lui mi ha risposto:
«Figlio, tu lo sai che io ti amo
e non ti ho abbandonato mai:
i giorni nei quali
sei soltanto un’orma sulla sabbia
sono proprio quelli
in cui ti ho portato in braccio».
- Margaret Fishback Powers
giovedì 21 gennaio 2010
La vita: il più bel miracolo!
Anche la sua mamma non aveva speranza, anche il nonno pescatore pensava che non avrebbe più potuto abbracciare quella piccola nuova vita che per pochi giorni gli aveva sorriso. Invece Elisabeth Joassaint, venuta al mondo l'anno scorso in dicembre (forse il giorno di Natale - sussurra qualcuno - il giorno in cui è nato Gesù) non ha ceduto: aveva fame, aveva sete, ha pianto tanto ma il suo piccolo cuore ha continuato a battere, i suoi polmoni hanno trovato l'ossigeno che le bastava.
E oggi è diventata uno dei miracoli di Haiti, il più piccolo e il più grande nello stesso tempo, di certo il più commovente. Il ritrovamento della neonata viva ha dell'incredibile. Con soddisfazione i giornali online di mezzo mondo oggi hanno raccontato la sua storia.
A Jacmel, località a pochi chilometri da Port-au-Prince, i soccorritori avevano deciso che lì non c'era più nulla da cercare, che quella casa ormai ridotta in macerie doveva essere demolita completamente. A guardare non c'era nessuno: la mamma della bimba, Michelene, di 22 anni, e il nonno Michelet, 47 anni, pescatore, avevano trovato riparo in una tendopoli tirata su nel rettangolo di un campo di calcio fuori città. Ma c'è stato un suono che ha bloccato tutti. E invece di demolire, gli uomini hanno cominciato a scavare, piano ma decisi, verso quel suono.
La neonata era ancora sul letto crollato al piano terra dal piano superiore con tutto il pavimento, tra materasso e lenzuola che le avevano dato riparo in tutti questi giorni. Ora è in un lettino di un ospedale da campo. La giovane mamma le tiene la mano. Dice: «Dio ha avuto pietà» e racconta di come l'aveva messa sul letto al primo piano ed era scesa a sistemare di sotto quando c'è stata la prima devastante scossa. Ha gridato, ha tentato di risalire ma la scala è crollata, le pareti si stavano sbriciolando. È uscita, è scappata. Ora guarda Elisabeth con gli occhi di chi ancora non crede. Accanto a lei suo padre, il nonno. «È stato Gesù - dice il pescatore - È stato lui a non volere che la piccola morisse».
martedì 19 gennaio 2010
ancora una riflessione Eluana
Nelle carte il gelo di un'agonia procurata e nude verità Eluana non era «devastata» ma è stata straziata di Lucia Bellispiga
© Avvenire - 14 gennaio 2010 - pagina 2
«In data 9 feb braio il cadavere del la signorina E luana Englaro veniva trasferi to all'obitorio della 'Quiete' su barella in ac ciaio. Trattasi di cadavere fem minile, della lunghezza di circa 171 centimetri, del peso di 53.5 chili, cute liscia ed elastica, ca pelli neri... Entrambi i lobi pre sentano un foro per orecchini. Indossa una camicia da notte in cotone rosa». Il resto ve lo rispar miamo. Dura 133 pagine la 'Re lazione di consulenza tecnica medico-legale', letta la quale il gip di Udine l'altro giorno ha de finitivamente stabilito che il tut to è avvenuto 'regolarmente'.
Ora lo sappiamo: nei giorni e nelle notti in cui alla giovane donna venivano sottratti l'acqua e il nutrimento (il sostegno vita le, lo chiama il documento), l'é quipe del dottor De Monte sede va accanto a lei e la osservava, prendeva appunti, diligentemente compilava di ora in ora la 'Scheda di rilevazione degli ele menti indicativi di sofferenza'.
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