domenica 1 giugno 2008

Ascoltare la Parola e viverla: questa è la vera fede, questo è ciò che conta davanti a Dio

IX domenica del tempo ordinario: Mt 7,21-27
Quanti di noi si professano cattolici pur andando a messa solo a Natale e a Pasqua!
Quanti si professano cristiani pur non accettando la logica del perdono e della gratuità, del primato dell'amore fraterno!
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Siamo tanto bravi a fare tante cose, anche belle, in nome di Dio: feste - raccolte di beneficenza ecc. Ma questo non basta!
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Cristo non s'impressiona dei nostri bei miracoli, dei nostri numeri neanche delle nostre, sole, emozioni di fronte all'ascolto della sua Parola: dalla Parola dobbiamo passare ai fatti; non possiamo lasciare sterile il Vangelo dobbiamo metterlo in pratica ognuno nella misura della sua vocazione. Vivere in coerenza con la propria fede, nell'ascolto della volontà del Padre, nella vita di tutti i giorni di fronte alle grandi e piccole scelte che quotidianamente siamo chiamati a fare.
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Dio potrà dirci, alla fine della vita, "non vi conosco", se non ci saremo sforzati di far prendere carne alla sua Parola; il conoscere in senso biblico e l'intimità sessuale che vivono due sposi; non essere conosciuti da Dio equivale a non vivere l'intimità con Lui ne sulla terra ne per la vita eterna.
Anche, solo, un piccolo germoglio del Suo amore in noi ci introdurrà all'intimità con Lui, a noi l'impegno di sforzarci a costruire la casa sulla roccia iniziando pian piano a metter in pratica il suo Vangelo.
Allora anche noi potremo dire di cooperare al mistero dell'Incarnazione: permettendo alla Parola di Dio di prendere carne nella nostra carne, come fu per Maria.
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Buona domenica

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