giovedì 21 gennaio 2010

La vita: il più bel miracolo!

LODIAMO IL SIGNORE E LA SUA MISERICORDIA! LODIAMO IL DIO DELLA VITA E DELL'AMORE

ROMA (20 gennaio) - Elisabeth è nata 15 giorni fa. O 23. Ma il giorno esatto non è importante. Il fatto è che Elisabeth è una neonata fortunatissima, che è stata trovata viva e portata in salvo quando tutti la credevano morta il 12 gennaio, il giorno stesso del terremoto.

Anche la sua mamma non aveva speranza, anche il nonno pescatore pensava che non avrebbe più potuto abbracciare quella piccola nuova vita che per pochi giorni gli aveva sorriso. Invece Elisabeth Joassaint, venuta al mondo l'anno scorso in dicembre (forse il giorno di Natale - sussurra qualcuno - il giorno in cui è nato Gesù) non ha ceduto: aveva fame, aveva sete, ha pianto tanto ma il suo piccolo cuore ha continuato a battere, i suoi polmoni hanno trovato l'ossigeno che le bastava.

E oggi è diventata uno dei miracoli di Haiti, il più piccolo e il più grande nello stesso tempo, di certo il più commovente. Il ritrovamento della neonata viva ha dell'incredibile. Con soddisfazione i giornali online di mezzo mondo oggi hanno raccontato la sua storia.

A Jacmel, località a pochi chilometri da Port-au-Prince, i soccorritori avevano deciso che lì non c'era più nulla da cercare, che quella casa ormai ridotta in macerie doveva essere demolita completamente. A guardare non c'era nessuno: la mamma della bimba, Michelene, di 22 anni, e il nonno Michelet, 47 anni, pescatore, avevano trovato riparo in una tendopoli tirata su nel rettangolo di un campo di calcio fuori città. Ma c'è stato un suono che ha bloccato tutti. E invece di demolire, gli uomini hanno cominciato a scavare, piano ma decisi, verso quel suono.

La neonata era ancora sul letto crollato al piano terra dal piano superiore con tutto il pavimento, tra materasso e lenzuola che le avevano dato riparo in tutti questi giorni. Ora è in un lettino di un ospedale da campo. La giovane mamma le tiene la mano. Dice: «Dio ha avuto pietà» e racconta di come l'aveva messa sul letto al primo piano ed era scesa a sistemare di sotto quando c'è stata la prima devastante scossa. Ha gridato, ha tentato di risalire ma la scala è crollata, le pareti si stavano sbriciolando. È uscita, è scappata. Ora guarda Elisabeth con gli occhi di chi ancora non crede. Accanto a lei suo padre, il nonno. «È stato Gesù - dice il pescatore - È stato lui a non volere che la piccola morisse».

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