giovedì 11 settembre 2008

Purchè non rimanga un semplice fuoco d'artificio

Che non sia una cosa facile lo si era capito dal tempo dei greci; a guardare i ragazzi uscire da scuola i primi giorni del ritorno sui banchi lo si ricorda di più. Chi sa come andrà quest'anno! Chi sa cosa faranno questi giovani per costruirsi una vita più bella e un futuro più sereno.
L'educazione è una questione di cuore affermava san Giovanni Bosco, che di giovani ne capiva, e il ricominciare delle attività didattiche ci ricorda che occorre investire senza riserve sull'educazione e la formazione dei giovani a quei valori perenni iscritti nel cuore dell'uomo. Il futuro del mondo, oggi macchiato dalla fame - dalla guerra - dall'ingiustizia - ecc., è nelle mani di questi ragazzi; investire su di loro senza riserve è un dovere! trascurarli e non accorgersi del loro disagio è peccato grave!
L'estate, che sta per finire, è stata carica - come ogni anno del resto - di tante feste, sopratutto religiose; dal nord a sud la nostra regione si è colorata di luci, di suoni di bande, di tanti fuochi d'artificio. Per commemorare le virtù della Madre di Dio e nostra e dei santi, tanti uomini e donne non si sono risparmiati nell'organizzare feste e festeggiamenti vari.
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Il pericolo?: l'effetto fuoco d'artificio. Dopo il botto e il colore nel cielo non resta niente! La nostra vita però non può accontentarsi dello scintillio luminoso del cielo e basta, deve farsi raggiungere in profondità per poterci realizzare in pienezza!
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Celebrare Maria S.S., festeggiare i santi allora diventa un impegno: meno fuochi d'artifcio e più responsabilità nel creare un mondo più giusto! meno soldi per pagare cantanti che danno poca testimonianza di vita vissuta bene ai nostri ragazzi e più notti insonni per sforzarsi di aiutare i giovani a sentirsi più responsabili del loro futuro, della loro vita, del mondo in cui vivono, delle persone che gli stanno accanto.

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