domenica 26 aprile 2009

Cammino di speranza e resurrezione


Il cammino che stiamo per riprendere parte da un sepolcro vuoto! un cammini che è carico delle sofferenze, delle angosce e delle prove con cui gli uomini della terra ogni giorno si confrontano; questo cammino non è solo per noi - affianco ci camminano i terremotati dell'Abbruzzo - i popoli dell'Africa e del terzo mondo - coloro che affrontano la malattia e la sofferenza. 
Che cammino? un camino di resurrezione e non potrebbe essere altrimenti - un cammino di trasformazione in cui le nostre ferite diventano le feritoie della nostra salvezza; un cammino in cui la speranza rimane fiaccola accesa che illumin ai nostri passi.

Come disse don Tonino Bello: 
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Riconciliamoci con la gioia. La Pasqua sconfigga il nostro peccato, frantumi le nostre paure e ci faccia vedere le tristezze, le malattie, i soprusi e perfino la morte, dal versante giusto: quello del “terzo giorno”. 
Da quel versante, il luogo del cranio ci apparirà come il Tabor. 
Le croci sembreranno antenne, piazzate per farci udire la musica del Cielo. 
Le sofferenze del mondo non saranno per noi i rantoli dell’agonia, ma i travagli del parto.  
E le stigmate lasciate dai chiodi nelle nostre mani crocifisse, saranno le feritoie attraverso le quali scorgeremo fin d’ora le luci di un mondo nuovo!”