sabato 28 febbraio 2009

I tappa: Tempo di scegliere, tempo di decidersi...

Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto e vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”. (Marco 1,12-15)
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Il tempo del deserto è il tempo in cui ciascuno di noi è messo di fronte alla verità su se stesso
e su Dio, scopriamo quanto valiamo (facendo esperienza della nostra povertà e del nostro bisogno d’aiuto) scopriamo quanto vale Dio; il tempo del deserto é allora tempo in cui veniamo ridimensionati ma e soprattutto tempo in cui impariamo quanto valiamo.
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Il deserto, è infine, il tempo opportuno per scegliere
; scegliere di essere veramente felice, scegliere il bene come orientamento fondamentale per la propria vita.
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Deserto tempo di scelta e quindi di prova (tentazioni); l’esperienza della prova appartiene ai vivi, le prove non si evitano si attraversano altrimenti non ci sarebbe scelta; e se l’uomo non sceglie non si realizza. Il tempo della prova è allora tempo benedetto e Gesù Cristo ci mostra come questo è un tempo di riconciliazione con se stessi – con gli altri (tutto il creato animali inclusi) – con Dio; tempo, appunto perché di scelta, che prepara ad affrontare la vita in tutte le sue sfaccettature.

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Il Vangelo ci dice che a mandare (in modo deciso) Gesù nel deserto è lo Spirito che nel battesimo lo aveva proclamato Messia; lo spirito ci sospinge ad affrontare la vita, a scegliere e a rimanere fedeli al sommo Bene (Dio). La vita secondo lo Spirito è un avventura, un cammino da inventare giorno dopo giorno secondo la Sua Volontà.

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Il tempo è compiuto” è venuto il momento di decidersi!!!

giovedì 26 febbraio 2009

È iniziato il tempo di Quaresima, tempo che per ciascuno di noi è un possibilità che ci viene offerta per vivere in pienezza la nostra vita guardando alla vita stessa di Dio che nel volto di Cristo (un volto sofferente ma allo stesso tempo del Risorto) svela a ciascuno di noi la nostra identità (figli amati, liberati e destinati alla felicità).
Essere felici è un diritto fondamentale per ciascuno di noi; un diritto che ci permette di rivolgerci a Dio, che riconosciamo Padre, per chiedergli di aiutarci ad essere felici. Quale felicità? Quella vera che va oltre il semplice sorriso disegnato sul volto, che non si accontenta di brevi e frammentari momenti di gioia – quella felicità che non barcolla ma, anzi, ci aiuta ad affrontare ogni difficoltà.
Ma come si può parlare di felicità in un mondo segnato dal dolore, dalla prova e dalla sofferenza?
Da parte sua Dio ci ha mostrato tutta la preoccupazione per la nostra felicità quando facendosi carne in Gesù di Nazareth si è fatto solidale con le nostre gioie e i nostri dolori, con le nostre sconfitte, le nostre paure, le nostre fragilità e le nostre sofferenze ma anche con le nostre capacità, le nostre virtù e con il nostro desideri di cieli nuovi e di terre nuove dove abita la pace e la giustizia. In tutto solidale a noi, tranne il peccato, con la sua morte in croce egli ci ha dimostrato la misura del suo amore e preoccupazione per noi – un amore senza misura. Assume la nostra povertà, porta con noi la croce e si fa vicino a noi, alle nostre sofferenze per Consolarci, per fasciare le nostre ferite.
Egli per noi non è soltanto morto è anche Risorto - la novità sconvolgente è che per la sua resurrezione anche noi siamo chiamati alla risurrezione (ogni giorno e poi per l'eternità) !!!
E' questo è il modo stupendo e unico con cui Dio si preoccupa della nostra felicità,; inizia allora il cammino di Quaresima un cammino che è un opportunità per contemplare il vero Volto di Dio e scoprirlo riflesso nel nostro volto e in quelle dei fratelli che egli mi pone affianco. Un cammino che vuole contemplare il volto di un Dio che per noi fa morire e risorgere il suo Figlio.
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Iniziamo il nostro cammino ascoltando questa pagina del Vangelo:

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Passato il sabato, Maria di M
àgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: Chi ci rotolerà via il masso dallingresso del sepolcro? . Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito duna veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove lavevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto. Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura. (Mc 16,1 8)

martedì 10 febbraio 2009

NO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Penso che polemiche se ne stanno facendo tante, penso che troppi hanno strumentalizzato la storia della la povera Eluana di cui nessuno si era mai interessato se non le suore che la assistevano, la famiglia e gli amici stretti;
Ma nessuno di noi era li a sostenere e confortare un padre disperato, per impedigli (non con le tante belle parole ma coi fatti) di compiere un gesto sconsiderato come far morire di fame e di sete la sua bambina.
Io grido la mia rabbia e il mio sconcerto di fronte a quest'omicidio come cristiano e come citadino; ma grido anche la mia rabbia di fronte alla nostra indifferenza per il dolore di chi ci sta affianco ogni giorno e di cui non ci accorgiamo; fra qualche mese il "caso Englaro" (come se la vita di una persona può essere paragonata a un semplice protocollo da portare avanti) potrebbe ricadere nell'ombra da cui è uscito fuori...
Questa morte però vorrei non mi lasciasse come mi ha trovato; perché devo, in nome del Dio della vita, comprendere quello che Lui mi sta chiedendo, ora con la morte di Eluana!!!
Mentre perdiamo tempo ad azzuffarci per attribuire la colpa a qualcuno e dare merito ad altri io, vorrei che tutti, a partire da me naturalmente, capissimo che la vita è dono da custodire e far fruttificare un dono di alta dignità, che niente e nessuno e nessuna condizione può sminuirne la dignità, un dono che va condiviso, un dono che ci spinge a sostenere chi è più debole (come Eluana, come il suo papà, come i miliardi di persone che nel mondo soffrono nel corpo e nello spirito).
Un dono che ci viene da Dio Padre provvido che non manda la sofferenza ma che ci rimane affianco e ci aiuta a sostenere la sofferenza. Gesù il crocifisso - risorto Dio fatto uomo simile a noi, che ha sofferto come noi, E' venuto a rivelarci chi è l'uomo!

La vita non è nostra! noi da soli non possiamo decidere di nascere e quindi neanche di morire; anche nelle condizioni in cui viveva Eluana la vita è vita con la sua alta dignità anche se piegata dal mistero del male.
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Di fronte a tutto questo dolore, occorre tacere - pregare - utilizzare compassione e misericordia - assumersi quotidianamente il compito di custodire e rispettare la vita (cominciando dalla nostra e poi quella degli altri, iniziando da chi ci sta affianco).
Bisogna cominciare a rimboccarci le maniche imparando ad essere solidali con tutti, specie con quelli che soffrono di più e che sono più disperati. Che hanno bisogno di una spalla su cui piangere e di una carezza per tirarsi un pò sù...
Solo allora ci sarà permesso parlare di difesa della vita, quando noi, nel nostro piccolo avremo fatto la nostra parte.


E ora dal cielo dove vivi in Dio
che in questi lunghi 17 anni non ti ha mai mollato un attimo, in pienezza e per l'eternità;
perdona Eluana chi ingiustamente ti ha ucciso
ma perdona anche la nostra ipocrisia e la nostra incoerenza.
***
L'eterno riposa donagli Signore
risplenda ad essa la Luce perpetua (il Tuo Amore)
riposi in pace.
Amen.

sabato 7 febbraio 2009

Una carezza che ridona vita


Mc 1, 29-39 Dal vangelo secondo Marco:

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.

Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini. perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».

E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

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Mentre stò preparando questa riflessione penso ad Eluana che lentamente sta morendo; continuiamo a confidare nella divina provvidenza e abbandoniamoci nella sua santa volontà.

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"E subito", con questo termine ripetuto due volte Marco vuole farci comprendere la sollecitudine di Gesù di porsi affianco a chi soffre, qualunque sia la sua sofferenza; invitandoci a cogliere nei nostri fratelli piegati dalla malattia la sua presenza viva e vera.

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"La suocera di Pietro" rappresenta ciascuno di noi, lei fermata a letto dalla febbre, noi bloccati dalle tante malattie e povertà di cui è segnata la nostra vita (egoismo, il giudizio facile, l'incapacità di perdonare, la poca carità verso i fratelli...).

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"Gesù si fa vicino"; Egli vuole rialzarci dalla condizione in cui viviamo, vuole che viviamo in pienezza e non si arrende di fronte alla nostra povertà e alla nostra sofferenza. Noi gli stiamo a cuore, ha bisogno di noi anzi non può fare a meno di noi e del nostro aiuto per diffondere il suo Regno di Giustizia e di Pace.

"E la prende per mano", gesto che indica affetto, amicizia e vicinanza.

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“ La febbre la lascio”; Dio ci porge la sua mano, ci dona la sua amicizia e ci offre una altra opportunità e noi facciamo esperienza della sua misericordia. Ci rialziamo perché non possiamo rimanere nella condizione in cui siamo; dobbiamo rompere necessariamente col male che ci tiene legati e tornare a rialzare la fronte; noi siamo stati creati per le alte vette e solo con l’aiuto della Sua Grazia possiamo realizzare la nostra vocazione.

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“Si mise a servirli”; Simbolo di questa opportunità nuova che ci viene offerta è l’amore (il servizio) offerto (perché gratuitamente abbiamo ricevuto l’amore e gratuitamente lo dobbiamo dare) a Dio (Gesù) e ai fratelli (Pietro e gli altri che erano con loro).

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Chi ha incontrato Gesù si sente amato e avverte la necessità d’amare. Proprio nell’Amore gratuito sta la differenza e la liberazione!

venerdì 6 febbraio 2009

Continuiamo a pregare e sperare ...

Tanti neurologi affermano che non avendo abbastanza notizie sulle condizioni post coma;
non si può dire che Eluana non soffrirà.

Proprio da stamattina dovrebbero essere iniziate le procedure di sospensione dell'alimentazione che porterà Eluana verso la morte!

Questo è un momento veramente decisivo, infatti sembra che ancora ci siano speranze per bloccare questo procedimento, un pronunciamento del capo dello Stato potrebbe fermare questa morte. Un ato di coscienza e di pietà ... Mai comne oggi da Cristiani (discepoli e testimoni del Crocifisso - Risorto) dobbiamo afferamre che la Speranzde e l'ultima a morire anzi non muore mai ma ci sostiene fino alla fine e oltre.

Noi continuiamo a pregare e a riflettere sul valore della vita, accompagnamo Eluana in questo momento; preghiamo per la sua famiglia; chiediamo insieme a Dio di smuovere le coscienze di quanti possono fare qualcosa per evitare quello che ormai sembra inevitabile, affidandoci comunque alla sua volontà.

Signore Dio della vita che ci hai fatto dono della vita, non è nostra appartiene a te, a noi non è dato di stabilirne il valore, per il semplice fatto che viene da Te, solo per essere stati creati a Tua immagine e somiglianza non ha un valore che si possa esprimere con parole umane; Aiutaci a custodire e a difendere la vita dal suo nascere alla sua fine. Aiutaci a lottare contro ogni forma di anti vita (aborto, eutanasia, violenza, privazione dei diritti fondamentali ecc.)

martedì 3 febbraio 2009

La vita è la vita: vivila!

Parlare della vita di una persona con semplicità non è una cosa che mi piace. Le pagine del mio blog poi non vogliono essere altro che uno spazio per riflettere e per condividere emozioni.
Stanotte Eluana è stata trasferita nella clinica dove gli verrà interrotta l'alimentazione... non voglio usare parole forti, ma solo condividere con voi tutta la mia angoscia per quello che succederà fra qualche giorno; la mia rabbia ma anche tutto il mio rispetto, la mia considerazione e la mia solidarietà per la famiglia di Eluana che ha vissuto e sta vivendo momenti di alta sofferenza.
Queste vicende devono aiutarci a comprendere l'alto valore della vita di cui nessuno e per nessun motivo può decidere; un dono la vita di cui abbiamo l'obbligo di prenderci cura dal suo nascere fino alla sua morte naturale; una vita di cui una legge o un gruppo di persone non può stabilire la qualità o la dignità; con voi voglio condividere questo video che propone una pagina meravigliosa di madre Teresa di Calcutta. Vi invito a raccoglierci in preghiera ed accompagnare Eluana in questo momento che la porterà alla morte; ella che già contempla la presenza di Dio al suo fianco dal momento dell'incidente presto vivrà di Lui e contemplerà in maniera definitiva la beatitudine del Suo Volto.
Vi ribadisco l'importanza in questo momento di far tacere le tante parole e di iniziare pregare per Eluana e per tutte le persone che soffrono!

lunedì 2 febbraio 2009

Gesù segno di contraddizione, mia dolce rovina


Oggi celebriamo la Presentazione di Gesù al tempio. Nel Vangelo il vecchio Simeone indica il piccolo Bambino Gesù come segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori.

Il Suo farsi carne nella nostra storia non può lasciarci come ci ha trovati! Egli con la Sua presenza c'interroga, ci mette a nudo e ci rivela chi siamo veramente.
Egli schiarisce le tenebre del nostro cuore e ci chiede di rispondere al suo appello per realizzarci per quello che siamo: creati dall'Amore per amare!

Ma la sua presenza nel mondo, la sua presenza nella mia vita non è qualcosa che può passare in osservato Lui è segno di contraddizione, Lui è la nostra dolce rovina (come diceva David Maria Turoldo); perché niente è più lo stesso se decido di farmi coinvolgere da Lui; quando Lui passa da me tutto si rinnova e tutto si trasforma. La mia vita ha necessariamente una rotta con tutto ciò che mi allontana da me stesso, dai fratelli e da Dio; altrimenti significa che l'ho solo visto ma non l'ho incontrato veramente.

Celebrare la festa della presentazione di Gesù al tempio ascoltando le parole del vecchio Simeone non può essere per noi un semplice rito o un momento suggestivo (penso al momento delle candele accese durante la messa) ma è qualcosa di più! Buona festa della candelora a tutti.