venerdì 30 novembre 2007
I Domenica d’AVVENTO anno A VEGLIATE E ASPETTATE IL SIGNORE CHE VIENE
Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio, mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno, il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà.
Oggi ci sentiamo richiamati a VEGLIARE e ASPETTARE il Signore Gesù, ad imparare a riconoscerlo nel quotidiano della nostra vita, impegnandoci a fare il nostro dovere quotidiano per il Signore.
Vegliare vuol dire: sentirsi interessati, riconoscere di aver bisogno di Dio e avvertire l’esigenza della conversione. Siamo chiamati a Vegliare e ad Aspettare il Signore nelle preoccupazioni e nell’ordinarietà del quotidiano della nostra vita, perché quando il Signore verrà, ci trovi impegnati a costruire il suo regno d’Amore.
Quali sono “i giorni di Noè”?: sono i giorni della mia vita dove Dio è assente, e io non riesco più a sognare, mi accontento del poco non riuscendo a vedere oltre la mia povertà – solo Dio può illuminare la mia vita e dami la forza per ricominciare a sperare e a sognare.
Mi sembra chiaro il messaggio che oggi il Vangelo vuole affidarci: Cerca di rimanere con gli occhi aperti per vivere in pienezza la tua vita; impegnati nel quotidiano per rendere straordinario ogni momento della tua vita. Lasciati guidare dal Signore, impara a riconoscerlo nei fratelli che ti stanno, affianco e soprattutto ama come Lui ha amato, senza misura; perché amando si collabora alla costruzione del regno di Dio; perché chi veglia in attesa di una persona cara lo può fare solo per amore.
Buona domenica e buon cammino, a presto. Pace e bene
mercoledì 28 novembre 2007
AVVENTO TEMPO DI SPERANZA
AVVENTO: Tempo dell’ATTESA e della SPERANZA
La vera tristezza (diceva don Tonino Bello) non è quando, la sera, non sei atteso da nessuno al tuo rientro da casa, ma quando tu non attendi più nulla dalla vita.
ATTENDERE: sperimentare il gusto della vita
L’Avvento (I tappa del cammino dell’anno liturgico – celebrazione della nostra salvezza) è per eccellenza il tempo dell’Attesa:
ü Ci prepara alla celebrazione del Natale.
ü Ci aiuta nell’attesa del ritorno (glorioso) del Signore. Un attesa che non è vana e che chiede di andare incontro al Signore con la testimonianza della nostra vita.
ATTESA e SPERANZA di TEMPI NUOVI
se non sappiamo più Attendere vuol dire che siamo accorto di Speranza
Es. Ritorno di una persona cara e preparativi nell’attesa
Come si attende: fare tutto in maniera nuova, mutare radicalmente la nostra vita.
Durante il tempo d’Avvento saremo poi aiutati a celebrare il Natale e ad aspettare il ritorno del Signore da:
- Maria
- Giuseppe
- Giovanni il Battista
- Isaia
Figure che ci partecipano l’esigenza di mettere al centro della nostra vita Dio, fidarci di Lui non ostante tutto; che ci testimoniano questa attesa attraverso un atteggiamento contro corrente – contro corrente come DIO: da ricco si fa povero e decide di rimanere sempre con noi!
NASCITA di GESU’ = RINASCITA DELL’UOMO § mentre noi attendiamo il SIGNORE e LUI CHE ATTENDE NOI.
Il Signore porterà a compimento ciò che noi avremo iniziato: prepararci con la preghiera e con la vita
AVVENTO:
- GESU’ ENTRA NELLA NOSTRA STORIA
- GESU’ VIENE ANCORA OGGI NELLE VICENDE DELLA MIA VITA
mercoledì 14 novembre 2007
La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, Ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, custodiscilo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è una promessa, adempila.
La vita è un dolore, superalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, osala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è felicità, raccontala.
La vita è la vita, difendila.
( Madre Teresa di Calcutta )
martedì 13 novembre 2007
Lodi all'altissimo
Tu sei Trino e Uno, Signore Dio degli dei,Tu sei bene, ogni bene, sommo bene,Signore Dio, vivo e vero.Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza.Tu sei umiltà. Tu sei pazienza.Tu sei bellezza. Tu sei mansuetudineTu sei sicurezza. Tu sei quiete.Tu sei gaudio e letizia. Tu sei speranza nostra.Tu sei giustizia. Tu sei temperanza.
Tu sei ogni nostra sufficiente ricchezza.Tu sei bellezza. Tu sei mansuetudine.Tu sei protettore. Tu sei custode e difensore nostro.Tu sei fortezza. Tu sei refrigerio.Tu sei speranza nostra. Tu sei fede nostra .Tu sei carità nostra. Tu sei completa dolcezza nostra.Tu sei nostra vita eterna,
grande e ammirabile Signore,Dio onnipotente, misericordioso Salvatore
venerdì 9 novembre 2007
Questa storia è una provocazione per amarsi di più non ostante i difetti, una storia che ci stimola a mettere a frutto tutti (ma proprio tutti) i talenti che il Signore ci affida e scoprire la vita per quello che è: Vocazione all’Amore.
<< In principio, il Fabbricante di matite parlò alla Matita dicendo: ”Ci sono cinque cose che devi sapere prima che io ti mandi nel mondo. Ricordale sempre e diventerai la miglior matita che possa esserci.”
1)Potrai fare grandi cose, ma solo se ti lascerai portare per mano.
2)Di tanto in tanto dovrai sopportare una dolorosa “temperata”, ma è necessario se vuoi diventare una matita migliore.
3)Avrai l’abilità di correggere qualsiasi errore tu possa fare.
4)La parte più importante di te sarà sempre al tuo interno.
5)A prescindere dalle condizioni, dovrai continuare a scrivere. Lasciare sempre un segno chiaro e leggibile, per quanto difficile sia la situazione.
La Matita ascoltò, promise di ricordare, ed entrò nella scatola comprendendo pienamente le motivazioni del suo Fabbricante. >>
Ora sostituisciti alla matita; non dimenticare mai le cinque regole, ed anche tu diventerai una persona migliore.
1)Potrai fare grandi cose, ma solo se permetterai a Dio di tenerti per mano. Permetterai così ad altri esseri umani di accedere ai molti doni che possiedi.
2)Di tanto in tanto sperimenterai una dolorosa “temperata”, attraversando vari problemi, ma ti servirà per diventare una persona più forte.
3)Sarai capace di correggere o superare gli errori che potrai fare.
4)La parte più importante di te sarà sempre quella interna.
5)Su qualsiasi superficie camminerai, dovrai lasciare il tuo segno.
Tutti siamo come una matita....Creati dal Creatore per un unico e speciale scopo. Ricorda:
TU SEI STATO/A CREATO/A PER FARE GRANDI COSE
lunedì 5 novembre 2007
Chi nun arde nun vive
L A C A N D E L A
Davanti ar Crocefisso d'una Chiesa
una Candela accesa
se strugge da l'amore e da la fede.
Je dà tutta la luce,
tutto quanto er calore che possiede,
senza abbadà se er foco
la logra e la riduce a poco a poco.
Chi nun arde nun vive . Com'è bella
la fiamma d'un amore che consuma,
purchè la fede resti sempre quella !
Io guardo e penso.Trema la fiammella,
la cera cola e lo stoppino fuma...
( Trilussa )
Chi non arde d'amore significa che non vive!